
Caro amico,
questo è un periodo un po’ particolare.
In ogni città e in ogni Paese sono entrate in vigore misure decisamente restrittive finalizzate a contenere il dilagare crescente di una pandemia.
Un evento che chiunque di noi, gente normale considerasse altamente “improbabile” fino a questo momento.
E’ vivamente consigliato stare a casa se non per motivi validi e giustificati.
Certo, una passeggiata distensiva o con il proprio cane, o una corsa per fare attività fisica, sono consentite, a patto però che siano brevi e in un’area circoscritta da poche centinaia di metri dalla propria abitazione.
Se anche tu come me ti sei chiesto, o ti stai chiedendo se puoi scattare qualche foto mentre sei in strada, allora ti dico questo:
Considera che in questo momento è in corso la storia.
In qualità di fotografo, professionista o non professionista che tu sia, ricordati che in questo momento potresti ricoprire il ruolo di documentarista.
E considera che in questo momento puoi dare un tuo contributo per le generazioni future.
Per come la vedo io, la tua fotografia è legittima e importante, a patto naturalmente che rispetti le persone, le regole per uscire di casa, e l’etica!
Si, l’etica.
Parlando di street photography, se in condizioni normali parliamo di etica, ritengo che sia opportuno tenerla ben presente soprattutto ora.

Sto andando contro l’etica?
In linea di massima direi di NO!
Certo, se lo fai per collezionare qualche “Like” su Instagram o Facebook, allora potresti dover rivedere il tuo concetto di etica per capire quale significato abbia per te questa parola.
Ma se lo fai per raccogliere istantanee di vita che possano far riflettere te stesso e gli altri ora, e quando tutto sarà finito, ben venga!

Poniti queste due domande:
quante e quali erano le cose bellissime che ho sempre dato per scontate?
Salutarsi con un abbraccio, andare a pranzo dai parenti, concedersi un’uscita famigliare o con amici, una stretta di mano, concedersi una birra con gli amici, passare la giornata in compagnia dei compagni di scuola, fare una gita nel fine settimana, portare i propri figli al parco giochi, scambiare due chiacchiere con i genitori dei compagni dei propri figli, sono tutte cose che al momento non possiamo più fare.
Cosa avrò imparato alla fine di tutto questo?
Quando tutto sarà finito, quando tutto tornerà alla normalità, prima di dare eccessivo peso alle banalità e a bramare l’acquisto di qualsiasi inutile sciocchezza ti venga proposta, potrai guardare queste immagini e pensare a ciò che la nostra società ha da poco affrontato, e alle drammatiche conseguenze alle quali molte persone sono andate incontro.

Rispetta sempre i tuoi soggetti, se puoi interagisci con loro
Porta sempre rispetto verso di loro.
Se riesci fermali.
Spiega loro cosa stai facendo, spiegane i motivi. Chiedi come stanno, come stanno affrontando questo momento, come si sentono.
Interagisci con loro se ne hai l’opportunità!
Raccogliere materiale che in futuro possa aiutare te, e altre persone a ricordare quanto la vita, la libertà, la famiglia, gli amici, facciano parte di una realtà molto fragile e per nulla scontata; è un buon motivo per fotografare la vita in strada, soprattutto in questo particolare momento.

Del resto si dice che un’immagine dica più di mille parole…
Tieni sempre presente che quello che stai facendo è un piccolo contributo alla società.
Un contributo che stai dando sfruttando semplicemente un linguaggio che conosci e che ti appassiona: quello della fotografia.

Cosa non è etico secondo me
So perfettamente che in giro c’è una smania da scatto compulsivo dilagante, soprattutto verso alcuni soggetti e contesti tristi, estremi, e spesso e volentieri addirittura macabri.
In un mondo che ruota attorno a influencers e “Mi piace”, più una situazione è strana o estrema, più reazione c’è dal “pubblico”, più “Like” ci sono, più fa notizia, più diventa virale (termine quest’ultimo che in questo secolo, fino all’altro ieri, aveva assunto un significato addirittura positivo).
Questo, non è etico secondo me.

Cerco di raccontare, a modo mio, la realtà del giorno d’oggi.
CLICCA QUI PER SCARICARE IL PDF DELL’ARTICOLO E LE FOTO
Buona continuazione.
Daniele BORDIN

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